Appello di aziende e ricerca, 'l'Ue apra all'uso di dati per IA'

2024-09-19 HaiPress

"Un cambiamento di rotta" dell'Europa

sull'Intelligenza artificiale per non "restare esclusa dai

grandi benefici di una tecnologia aperta in grado di accelerare

la crescita economica e la ricerca". È l'appello di decine di

aziende e ricercatori europei e italiani - tra cui

EssilorLuxottica,Prada,Pirelli,Exor Group,Meta,Spotify - in

una lettera aperta. In particolare si concentrano sull'uso dei

dati europei e chiedono "decisioni armonizzate,coerenti,rapide

e chiare nelle normative che ne permettano l'utilizzo per

l'addestramento dell'IA a beneficio dei cittadini europei"

altrimenti "privati dei progressi di cui godono Usa,Cina e

India".


I firmatari della lettera rivolta a legislatori e regolatori

europei - tra cui ci sono anche Engineering,Ericsson,Nicolò

Cesa-Bianchi (Università degli Studi di Milano),Eugenio

Valdano,PhD (Sorbonne/Inserm) - fanno riferimento ai modelli

"multimodali" cioè quelli "che operano con testo,immagini e

audio e che consentiranno il prossimo salto in avanti nell'IA".


"Senza questi modelli - aggiungono - l'Intelligenza artificiale

verrà sviluppata altrove. Se aziende e istituzioni vorranno

investire decine di miliardi di euro per sviluppare una

Intelligenza artificiale generativa per i cittadini europei

avranno bisogno di regole chiare,applicate in modo coerente,

che consentano l'utilizzo dei dati europei. Ma,negli ultimi

tempi,le decisioni normative sono diventate frammentate e

imprevedibili".


"L'Europa - sottolinea la lettera - si trova di fronte ad una

decisione che avrà conseguenze sul continente per decenni. Può

scegliere di riaffermare il principio di armonizzazione sancito

nei quadri normativi come il Gdpr e offrire un'interpretazione

moderna delle sue disposizioni che ne rispetti comunque i valori

fondamentali,permettendo così che l'innovazione nell'IA si

sviluppi qui con la stessa portata e velocità che in altre

regioni del mondo. Oppure,può continuare a respingere il

progresso,contraddire le ambizioni del mercato unico e restare

a guardare mentre il resto del mondo sviluppa tecnologie a cui i

cittadini europei non avranno accesso",concludono i firmatari.


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